Mio padre era un friulano (man from the region of Friuli) per eccellenza. I friulani sono considerati un popolo rigido e duro (hard), un po' come l'inverno alpino. Sono anche un popolo contadino e un popolo di grandi bevitori (good drinkers), ma anche di grandi lavoratori. Non per altro, beviamo grappa alla mattina spesso col caffe' (caffe corretto).
Mio padre era un po' cosi, duro e taciturno (silent, reserved) e amava lavorare con le sue mani. Aveva una sola espressione: manteneva la stessa faccia quando era felice, arrabbiato o triste ed era difficile cogliere un sorriso sulla sua faccia.
Quando ero bambina lo vedevo un po' come un gigante o un orco (ogre). Aveva la pelle scura e perennemente abbronzata (tanned). Le mani grandi e sempre sporche di terra o di malta (mortar) e mi sembrava che potesse portarsi sulle spalle il peso di una casa. Non ricordo i suoi capelli ondulati (wavy) di colore nero perché per me erano sempre color sale e pepe (black and white) fin da quando ero piccola. Mi ricordo anche che fosse perennemente a dieta, cosa che gli era difficile perché era una buona forchetta (a good fork, or good eater). L'ho visto mangiare un sacco di cose per me disgustose e questo mi ha fatto sempre credere che potesse mangiare di tutto.
Col passare degli anni mi sono resa conto che (i realized that) era un uomo molto più piccolo di quanto ero a conoscenza sia di statura che di carattere. In realtà con i miei 168 cm sono più altra di lui, e le sue limitazioni culturali e culinarie le ho scoperte con il tempo. Mentre ero cresciuta pensando che lui fosse il mio eroe, abbiamo con gli anni avuto difficolta' di rapporto, con periodi di amore assoluto e periodi in cui non ci parlavamo e non ci capivamo. Ora che non c'e' più mi rendo conto che lui e' semplicemente sempre stato un prodotto della sua generazione e della sua cultura, con una vita povera e sempre dura. Oggi mi piacerebbe dirgli che non gli porto rancore (resentment) per le sue azioni e per le sue difficolta' ma che sto imparando ad essere me stessa e a volergli bene per quello che e'. E sto imparando a fare giardinaggio.
Ogni anno pianto un piccolo orto (vegetable garden) nel mio giardino e lo dedico a lui. Guardo le piante crescere e sono orgogliosa del prodotto del mio lavoro. E' un lavoro duro e fisco e in questo cerco di dimostrarmi una buona friulana che lavora la terra con passione.
Non ho mai ascoltato i suoi consigli quando cercava di insegnarmi a lavorare la terra. Ero giovane e le ore passate a togliere le erbacce (to weed) o a innaffiare (water) avrei preferito passarle a giocare a palla o a nascondino (hide and seek) con gli amici. Per cui le sue parole mi sono sempre entrate da un orecchia e uscite dall'altra. Quando piantare, cosa piantare e come piantare gli ortaggi. Completa amnesia.
Oggi che vivo da sola e che amo raccogliere i frutti del mio giardino, vorrei poter prendere su il telefono e chiedere "Papa' che devo fare con queste zucchine che non crescono o coi pomodori che hanno problemi?" Purtroppo invece devo rassegnarmi (give up) a usare google che bestemmia di meno ma non e' proprio come il mio papa'.
Translation:
My father was a Friulian par excellence. The Friulians are considered a rigid and tough people, a bit like the Alpine winter. They are also a farming people and a people of great drinkers, but also of hard workers. Not surprisingly, we often drink grappa in the morning with coffee (caffè corretto).
My father was a bit like that, tough and taciturn, and he loved working with his hands. He had only one expression: he maintained the same face whether he was happy, angry, or sad, and it was difficult to catch a smile on his face.
When I was a child, I saw him as a giant or an ogre. He had dark, permanently tanned skin, large hands always dirty with soil or mortar, and it seemed to me that he could carry the weight of a house on his shoulders. I don't remember his wavy black hair because, for me, it was always salt and pepper from when I was little. I also remember that he was perpetually on a diet, which was difficult for him because he was a good eater. I saw him eat a lot of things that disgusted me, and it always made me believe that he could eat anything.
As the years went by, I realized that he was a much smaller man than I was aware of, both in stature and character. In reality, at 168 cm, I am taller than him, and I discovered his cultural and culinary limitations over time. While growing up thinking that he was my hero, we had difficulties in our relationship over the years, with periods of absolute love and periods when we didn't talk and didn't understand each other. Now that he's no longer here, I realize that he was simply always a product of his generation and culture, with a life that was poor and always tough. Today, I would like to tell him that I hold no resentment for his actions and difficulties, but that I am learning to be myself and to love him for who he was. And I am learning to do gardening.
Every year, I plant a small vegetable garden in my backyard and dedicate it to him. I watch the plants grow and am proud of the fruits of my labor. It's hard and physical work, and in doing so, I try to prove to myself that I am a good Friulian who works the land with passion.
I never listened to his advice when he tried to teach me how to work the land. I was young, and I would have preferred to spend the hours weeding or watering playing ball or hide and seek with friends. So, his words always entered one ear and went out the other. When to plant, what to plant, and how to plant vegetables. Complete amnesia.
Now that I live alone and love harvesting the fruits of my garden, I wish I could pick up the phone and ask, "Dad, what should I do with these zucchinis that aren't growing or with the tomatoes that have problems?" Unfortunately, instead, I have to resign myself to using Google, which swears less but isn't quite like my dad.
Commovente e sentito. Buona Fortuna con il tuo orto.